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Ricorre domani il trentanovesimo anniversario della scomparsa di Vittorio De Sica
Vittorio De Sica classe 1901 è stato uno dei più influenti, prolifici, talentuosi e premiati registi del cinema italiano del dopoguerra.
Tra i progenitori del movimento neorealista, i suoi primi film vengono definiti la quintessenza del neorealismo stesso.
Con l’ausilio dello scrittore e sceneggiatore Cesare Zavattini, al suo fianco in alcuni capolavori come: “I bambini ci guardano”(1943), “Sciuscià” (1946), “Miracolo a Milano” (1950), “Umberto D” (1952) e “Ladri di biciclette” (1948), riuscì a trasformare la scarsa reperibilità di fondi e di attrezzature in possibilità di esplorazione e improvvisazione, dall’utilizzo di materiali di fortuna a quello di attori non professionisti, creando così uno spaccato sull’Italia del dopoguerra, tra povertà e senso di decadimento morale lasciato dall’ombra scura del regime fascista.
De Sica ha diretto 34 lungometraggi, per i quali ha vinto numerosi premi internazionali, tra i quali quattro Oscar: due Premi Speciali (categoria precedente alla creazione del premio come miglior film straniero) per “Sciuscià” (1946) e “Ladri di biciclette” (1948), come Miglior Film Straniero per “Ieri, oggi e domani” (1964) e “il giardino dei Finzi Contini” (1971).
Come un attore che ha recitato in circa 150 film, costruendo una carriera cinematografica straordinaria durata 55 anni.
Per rendergli omaggio vi proponiamo una esilarante interpretazione del giorno del “Giudizio Universale” (1961) visto dalla geniale follia del regista.
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