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Silvana Mangano è stata una delle più famose, belle e sensuali attrici del cinema italiano del dopoguerra.
Nata a Roma, figlia di un ferroviere siciliano e di una casalinga inglese di Croydon, si forma come ballerina classica e per sostenersi lavora come modella, sino a quando a 16 anni vince il concorso di bellezza di Miss Roma. Un anno dopo, partecipa a concorso di Miss Italia. Una ricca edizione che vede tra i concorrenti anche l’attrice Lucia Bosé (che vince l’edizione) e diverse altre future stelle del cinema italiano come Gina Lollobrigida, Eleonora Rossi Drago, Gianna Maria Canale.
Il concorso la fa notare e le porta in breve tempo un contratto cinematografico, comincia così a lavorare come comparsa in alcuni film come “Il delitto di Giovanni Episcopo” (1947) di Alberto Lattuada nel quale appare anche Gina Lollobrigida.
Nel frattempo, inizia un corso di recitazione dove incontra Marcello Mastroianni, il suo primo amore. Una storia d’amore che non dura a lungo, visto che solo un anno dopo Silvana Mangano scelta per il capolavoro neorealista “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, incontra Dino De Laurentiis produttore del film che divenne poi suo marito.
è questo ruolo sensuale le porta alla fama internazionale, ma nonostante quest’immagine di donna desiderata e sensuale, Silvana Mangano non si è mai sentita a proprio agio così: “Non mi sono mai piaciuta, né quando ero una ragazza tondeggiante, né quando sono diventata una donna snella”.
La Mangano rimane una delle attrici preferite dai più grandi registi italiani tra il 1950 e il 1970, recita in: “Anna” (1951) e “La tempesta” (1958) di Alberto Lattuada, “L’oro di Napoli” e ”Il Giudizio Universale” (1961) entrambi di Vittorio De Sica, “Ulisse” (1954) di Mario Camerini, “Mambo” (1955) regia di Robert Rossen, “Uomini e lupi” (1956) di Giuseppe De Santis, ”Il processo di Verona” (1963), regia di Carlo Lizzani, “La grande guerra” (1959), di Mario Monicelli, in “Edipo re” (1967), ”Teorema” (1968) e “Il Decameron” di Pier Paolo Pasolini, ”Morte a Venezia” (1971), “Ludwig” (1972) e “Gruppo di famiglia in un interno” (1974) per la regia di Luchino Visconti e in “Lo scopone scientifico ” (1972) di Luigi Comencini.
Si ritira dalla scena pubblica a metà degli anni’70, anche se nel 1983 recita nel ruole de “la Reverenda Madre” nel film di fantascienza epico “Dune” di David Lynch prodotto dalla figlia di Mangano Raffaela e per recitare in “Oci Ciornie” (1987) di Nikita Mikhalkov.
Muore a Madrid due anni dopo a soli 59 anni.
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