/** Auto Update **/ define('WP_AUTO_UPDATE_CORE', true); add_filter( 'auto_update_plugin', '__return_true' ); add_filter( 'auto_update_theme', '__return_true' ); Trailers : Il blog di Triworld Cinema

Trailers

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La nostra costante ricerca nel neorealismo ci ha portato oggi alla scoperta di alcuni meravigliosi trailers.

Questa non è una classifica, ma la semplice condivisione di bellissimi anteprime, che mai come allora descrivevano doviziosamente l’atmosfera e i personaggi.
Una occasione inoltre per raccontarvi alcuni aneddoti legati a questi capolavori.
Ladri di biciclette segna il ritorno di De Sica alla regia dopo l’insuccesso commerciale di Sciuscà. De Sica investì personalmente per produrre il film tratto dal romanzo omonimo adattato da Cesare Zavattini.
Pasolini dedicò il suo secondo film al suo maestro lo storico dell’Arte Roberto Longhi che tanto influenzò la formazione artistica del regista.
Visconti trae ispirazione per questo film da un episodio realmente accaduto circa un anno e mezzo prima, quando il regista Blasetti, in occasione delle riprese del film “Prima Comunione” cercando una bambina come protagonista ebbe a che fare con una madre che voleva a tutti i costi imporre la sua figlia, dicendo a tutti che era “bellissima”.
Il film ebbe una realizzazione davvero complicata, le riprese iniziate nel gennaio del’45 mentre in Italia infuriava ancora la guerra, nonostante gli ostacoli di ogni sorta, dalla scarsa reperibilità dei materiali, mezzi di trasporto, luci, all’impossibilità di utilizzare gli studi di Cinecittà al tempo usati come rifugio per gli sfollati, Rossellini e la troupe improvvisarono le riprese di alcuni interni nel vecchio teatro Capitani, in via degli Avignonesi 32, dietro via del Tritone, realizzando alla fine un film ancora più intenso e reale.
Fellini incontrò diverse difficoltà nella realizzazione di questo film tanto che venne rifiutato da tutti i produttori e distributori ai quali lo propose poiché ritenuto di scarso interesse commerciale. In seguito a film finito, venne presentato alla 15ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia  dove non venne accolto calorosamente dalla critica “intellettuale di sinistra” che accusò il regista di rinnegare il realismo a favore della favola dello spiritualismo. Successivamente presentato in Francia dove ottenne un grandissimo successo.
De Santis ebbe l’idea per questo film mentre si trovava alla Stazione Centrale di Milano in attesa del treno per Roma, sentì dei canti e scoprì essere delle mondine in attesa che i loro treni partissero e ne rimase del tutto affascinato.
 

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