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Quale legame ancora esiste tra il Cinema Moderno ed il Neorealismo?
L’abbiamo chiesto durante la 70^ Mostra del Cinema di Venezia a Stefano Rulli, Presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (Roma), che raccoglie in sé: la Cineteca Nazionale, archivio cinematografico tra i più importanti al mondo, e la Scuola Nazionale di Cinema, impegnata da oltre settantacinque anni nella formazione d’eccellenza per le professioni del cinema.
Se l’essenza del Neorealismo è, come sostiene Stefano Rulli, la capacità di guardare alle cose con un occhio innocente, allora il Cinema Moderno di tutto il mondo potrà sempre attingere a questo patrimonio profondamente italiano.
Nato in un periodo storico in cui il nostro Cinema, con la fine del Fascismo, poteva finalmente raccontare la realtà senza filtri ad un pubblico che si riscopriva nazione, il Neorealismo è oggi un punto di riferimento per molte cinematografie straniere emergenti che assolvono ad un’urgenza analoga.
Dall’Iran alla Cina e ovunque si senta ancora forte la necessità di raccontare, descrivere e vedere molte cose della propria realtà, la lezione di Visconti e Rossellini è sempre attuale.
E tra il Neorealismo e il cinema italiano di oggi esistono ancora legami?
Stefano Rulli ne è certo e li individua soprattutto in quei film di giovani registi in concorso alla Mostra di Venezia che hanno cercato di passare dal documentario al cinema di finzione con attori, attraverso un processo dove i confini tra questi due appaiono più sfumati.
La complessità della realtà italiana di oggi ha bisogno di cineasti che la raccontino con onestà e un confronto con la lezione del Neorealismo non potrà che essere utile.