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Nato a Roma nel 1906, figlio di colui che ha aprì il primo cinema in Italia, il regista Roberto Rossellini è stato uno dei registi più influenti di tutti i tempi. Il suo stile influenzò notevolmente il movimento della nouvelle vague francese cambiando il volto del cinema internazionale. Anche alcuni cineasti americani dichiararono di essere stati molto influenzati dal regista italiano, come Martin Scorsese, grande appassionato del cinema di Rossellini.
Debutta nel cinema negli anni ’30 lavorando come montatore e regista di vari cortometraggi per l’Istituto Luce, tra o quali “Daphne” (1936), Fantasia Sottomarina (1939), “Il Ruscello di Ripasottile” (1941).
Lo stesso anno vede il suo debutto alla regia di un lungometraggio con “La nave bianca”, il primo segmento della “Trilogia di guerra”, seguito da “Un pilota ritorna (1942) e completata con “L’uomo dalla croce” (1943).
Raggiunse però la fama mondiale nell’immediato dopo guerra con il film manifesto del Neorealismo “Roma città aperta”, con Anna Magnani, al tempo sua fidanzata. Seguirono altri due capolavori “Paisà (1946) e “Germania anno zero (1947).
“Stromboli, terra di Dio” (1949), segna la fine del rapporto con Anna Magnani e l’inizio del suo sodalizio artistico/personale con Ingrid Bergman, ma lo scandalo della loro relazione adultera e il loro matrimonio danneggiò le carriere di entrambi.
Rossellini con questo film inizia un viaggio nella solitudine degli individui che continuerà in “Francesco, giullare di Dio” (1950), seguito da “Europa ’51″ (1951) e “Viaggio in Italia” (1954) che segnarono le fasi successive di questo ambizioso e affascinante viaggio.
In seguito diresse “Generale della Rovere” (1959) e lavorò per il teatro e la televisione, realizzando una serie di opere storico/didattiche. Morì il 3 giugno 1977 a Roma.