Questo post è disponibile anche in: Inglese
Giulietta Masina, musa, attrice e moglie del leggendario regista Federico Fellini.
Nata Giulia Anna Masina a San Giorgio di Piano in provincia di Bologna nel 1920, da padre violinista e madre maestra, si trasferisce nell’adolescenza da una zia vedova a Roma, dove studia per laurearsi in filosofia.
Coltiva sin da giovane la sua passione per il teatro e a 22 anni debutta in radio con il programma “Terzoglio”, che narra le avventure di due novelli sposi Cico e Pallina, i cui testi sono firmati da Federico Fellini. Dall’incontro tra i due nasce un lungo sodalizio artistico e sentimentale che li porta dopo poco, il 30 ottobre 1943, al matrimonio e consacra lei punto di riferimento affettivo e musa dei film più popolari di Fellini.
Nel 1946 debutta cinematograficamente con una piccola parte in “Paisà” di Roberto Rossellini, ma si fa notare per il suo primo ruolo importante, quello di una prostituta in “Senza pietà” (1948), per la regia di Alberto Lattuada e sceneggiato in collaborazione con Fellini, film per il quale, la Masina viene premiata con un Nastro d’Argento come migliore attrice non protagonista.
Segue “Persiane Chiuse” (1951), diretto da Luigi Comencini, “Luci del varietà” (1950) co-diretto da Lattuada e Fellini e “Europa ’51″ (1952), diretto da Roberto Rossellini.
Sempre nel 1952 Fellini la sceglie nel suo primo lavoro da regista unico, ne “Lo sceicco bianco”(1952), le assegna un ruolo minore quello di Cabiria, una prostituta dal cuore grande, ma il suo sodalizio artistico con il marito decolla con “La Strada”(1954) che vince l’Oscar, seguito da “Il bidone” (1955) e l’acclamato “Le notti di Cabiria” (1957 ), in cui Fellini approfondisce il personaggio di Cabiria, film che vince un Oscar e che porta alla Masina il premio come migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes. Negli anni successivi interpreta molti ruoli memorabili in film come “Fortunella” (1958), regia di Eduardo De Filippo, “Nella città l’inferno” (1959), regia di Renato Castellani, e più tardi nel semi-biografico “Giulietta degli spiriti”(1965). Il film esamina le dinamiche di un matrimonio forzato dove la Masina interpreta la moglie, Giulietta (la scelta non casuale), che affronta le difficoltà di affermare la propria identità. Dopo che il film uscì, la Masina continuò a lavorare in radio e in televisione, ma apparendo meno frequentemente nei film. Continuò comunque a consigliare, ispirare e collaborare col marito, tornando al cinema nel 1986 proprio in un film di Fellini “Ginger e Fred” al fianco di Marcello Mastroianni, attore amatissimo dal grande regista.
Morì nel 1994 a pochi mesi di distanza dal marito dopo aver condiviso cinquant’anni di vita e successi.
Una nostra selezione di immagini di Giulietta Masina vi aspetta nella nostra board di Pintrest
Giulietta Masina, musa, attrice e moglie del leggendario regista Federico Fellini.
Nata Giulia Anna Masina a San Giorgio di Piano in provincia di Bologna nel 1920, da padre violinista e madre maestra, si trasferisce nell’adolescenza da una zia vedova a Roma, dove studia per laurearsi in filosofia.
Coltiva sin da giovane la sua passione per il teatro e a 22 anni debutta in radio con il programma “Terzoglio”, che narra le avventure di due novelli sposi Cico e Pallina, i cui testi sono firmati da Federico Fellini. Dall’incontro tra i due nasce un lungo sodalizio artistico e sentimentale che li porta dopo poco, il 30 ottobre 1943, al matrimonio e consacra lei punto di riferimento affettivo e musa dei film più popolari di Fellini.
Nel 1946 debutta cinematograficamente con una piccola parte in “Paisà” di Roberto Rossellini, ma si fa notare per il suo primo ruolo importante, quello di una prostituta in “Senza pietà” (1948), per la regia di Alberto Lattuada e sceneggiato in collaborazione con Fellini, film per il quale, la Masina viene premiata con un Nastro d’Argento come migliore attrice non protagonista.
Segue “Persiane Chiuse” (1951), diretto da Luigi Comencini, “Luci del varietà” (1950) co-diretto da Lattuada e Fellini e “Europa ’51″ (1952), diretto da Roberto Rossellini.
Sempre nel 1952 Fellini la sceglie nel suo primo lavoro da regista unico, ne “Lo sceicco bianco”(1952), le assegna un ruolo minore quello di Cabiria, una prostituta dal cuore grande, ma il suo sodalizio artistico con il marito decolla con “La Strada”(1954) che vince l’Oscar, seguito da “Il bidone” (1955) e l’acclamato “Le notti di Cabiria” (1957 ), in cui Fellini approfondisce il personaggio di Cabiria, film che vince un Oscar e che porta alla Masina il premio come migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes. Negli anni successivi interpreta molti ruoli memorabili in film come “Fortunella” (1958), regia di Eduardo De Filippo, “Nella città l’inferno” (1959), regia di Renato Castellani, e più tardi nel semi-biografico “Giulietta degli spiriti”(1965). Il film esamina le dinamiche di un matrimonio forzato dove la Masina interpreta la moglie, Giulietta (la scelta non casuale), che affronta le difficoltà di affermare la propria identità. Dopo che il film uscì, la Masina continuò a lavorare in radio e in televisione, ma apparendo meno frequentemente nei film. Continuò comunque a consigliare, ispirare e collaborare col marito, tornando al cinema nel 1986 proprio in un film di Fellini “Ginger e Fred” al fianco di Marcello Mastroianni, attore amatissimo dal grande regista.
Morì nel 1994 a pochi mesi di distanza dal marito dopo aver condiviso cinquant’anni di vita e successi.
Una nostra selezione di immagini di Giulietta Masina vi aspetta nella nostra board di Pinterest.