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Michelangelo Antonioni
Michelangelo Antonioni regista, sceneggiatore, montatore, scrittore e pittore italiano, considerato uno dei più grandi registi della storia del cinema.
Nato il 29 settembre 1912 in una famiglia borghese di proprietari terrieri a Ferrara, comincia gli studi di Economia e Commercio presso l’Università di Bologna e nello stesso periodo inizia la sua passione per il cinema che lo porta ad occuparsi di critica cinematografica per un giornale di Padova.
Nel 1939 si trasferisce a Roma per lavorare come segretario del conte Cini Vittori, un lavoro che non dura a lungo, per poi fare il cassiere di banca ed entrare successivamente a far parte dello staff della rivista Cinema, curata dal figlio di Benito Mussolini, Vittorio. Durante questo periodo, Antonioni studia regia presso il Centro Sperimentale di Cinema.
Collabora alla sceneggiatura di alcuni importanti film neorealisti, tra i quali Roberto Rossellini di “Pilota Ritorna” (1942) e diventa aiuto regista di Marcel Carné nel “Les Visiteurs du soiree” (1942).
Nel 1943 Antonioni torna a Ferrara e trova un commerciante locale disposto ad investire nel suo primo film come regista, un breve documentario dal titolo “Gente del Po”, sulla miserabile vita dei pescatori locali. Il completamento del film viene interrotto a causa dell’occupazione nazista e gran parte del filmato viene distrutto dai tedeschi, solo alla fine della guerra riuscì a terminare il film.
Benchè tra i padri del Neorealismo, Antonioni diventa sempre più scettico sul movimento e la sua incessante attenzione sulle condizioni sociali dei disagiati che domina il cinema italiano.
Per un po’ Antonioni si guadagna da vivere come traduttore dal francese, poi diventa critico cinematografico del giornale clandestino “Italia Libera” e continua a fare brevi documentari.
Nel 1950 è pronto per il suo primo ambizioso progetto “Cronaca di un amore”, il film che segna la fine del Neorealismo e che si aggiudica il Gran Premio Internazionale al Festival di Punta del Este nel 1951, segnalandolo al mondo come un talento da tenere d’occhio.
L’anno dopo dirige “I Vinti” (1952), film presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia; “La Signora senza camelie” (1953), considerato il più ingiustamente trascurato lungometraggio di Antonioni.
Il suo primo grande successo arriva con “Le Amiche” (1955), basato su un racconto dello scrittore Cesare Pavese, con i quale vince il Leone d’Argento a Venezia.
In questo film Antonioni inizia a sperimentare sempre più l’improvvisazione, tecnica che usa ampiamente nel successivo “Il Grido” (1957), sul cui set conosce una giovane attrice di teatro di nome Monica Vitti, che diventa la sua più grande scoperta, musa e compagna durante gran parte degli anni 60.
Il successo internazionale arriva con il capolavoro “L’Avventura” (1960), primo film della trilogia sulla modernità e le sue insoddisfazioni, seguito da “La Notte” (1961) che vince l’Orso d’Oro al Festival di Berlino ed Eclisse (1962); “Il deserto rosso” (1964) è il primo film a colori del regista, che affronta temi simili e che viene considerato una sorta di sequel della trilogia.
A metà degli anni ’60, Antonioni è uno dei più famosi e controversi registi del mondo e firma un contratto per tre film con la MGM: “Blow – Up” il primo film interamente in lingua inglese di Antonioni, che diventa il suo più grande successo. Dopo il successo commerciale e di critica, Antonioni affronta il suo primo film ad alto budget, “Zabriskie Point” (1970) scegliendo la controcultura americana, il movimento di protesta degli studenti USA, come soggetto, ma il risultato è un fallimento commerciale travolgente e viene stroncato dalla maggior parte dei critici.
La carriera di Antonioni ne è devastata e in qualche modo non si riprese mai più completamente.
“The Passenger” (1980), interpretato da Jack Nicholson nel ruolo di un reporter televisivo in Africa, che assume l’identità di uno straniero morto, è la più grande opera della sua maturità e lo riporta tra le grazie dei critici.
Dopo “The Passenger”, Antonioni annuncia di volersi dedicare allo studio di nuove tecnologie e così fa per successivi cinque anni.
L’ex compagna Monica Vitti chiede al maestro di tornare alla regia con un film televisivo italiano chiamato “Il Mistero di Oberwald” (1981) premiato con un nastro d’argento per gli effetti visivi al Festival di Venezia; seguito l’anno successivo dal film “Identificazione di una donna” (1982), che vince il Festival di Cannes di quell’anno.
È il 1985 quando Antonioni viene colpito da un ictus, che lo ha lascia parzialmente paralizzato e incapace di parlare, nonostante questo continua a lavorare e nel 1990 dirige un documentario televisivo dedicato alla Coppa del Mondo di Calcio Italia’90; nel 1995 realizza “Al di là delle nuvole” (1995), per il quale gli viene affiancato Wim Wenders come co-regista. Come spiegato dallo stesso Wenders, Antonioni respinse quasi tutto il materiale da lui girato, ad eccezione di alcuni brevi intermezzi. Lo stesso anno Antonioni riceve l’Oscar alla carriera.
All’età di 91, si impegna in due nuovi progetti, il primo ”Lo Sguardo di Michelangelo” (2004) è un documentario di 35 minuti, mentre ” Eros” (2004), è un film collettivo con vari segmenti diretti da autori come Steven Soderbergh e Wong Kar – Wai .
Muore a Roma all’età di 94 anni il 30 luglio 2007.
Una selezione di immagini di Michelangelo Antonioni nella nostra board di Pinterest.